Muore lavoratore al Porto di Taranto

Nella notte di oggi nel porto di Taranto un lavoratore marittimo di 45 anni ha perso la vita
durante le operazioni di dragaggio.
E’ prematuro, e comunque non vogliamo farlo, entrare nel merito della dinamica
dell’incidente su cui però chiediamo alle istituzioni competenti di fare piena luce.
Il grave episodio, insieme agli altri numerosi accaduti in altri porti nazionali, tristemente
evidenzia come ci sia bisogno di controlli più pressanti da parte degli organi di vigilanza e controllo
per un verso; dall’altro, come da tempo FILT CGIL , FIT CISL e UILTRASPORTI nazionali
chiedono, la necessità di armonizzare le normative in ordine alla sicurezza del lavoro. In particolare
riteniamo non più rinviabili i decreti di attuazione delle norme relative al lavoro in porto e sulle navi
con le disposizioni del d.lgs 81/2008.
Un’altra morte bianca che non può che lasciare sconcerto e rendere ancor più urgente i
decreti di attuazione.
Vi è anche un tema di gravosità del lavoro marittimo – portuale e per queste ragioni le
OO.SS. Confederali hanno chiesto il riconoscimento almeno del lavoro gravoso se non quello usurante
ai sensi del Dlgs 67/2001
Riteniamo necessario intervenire con rapidità riformando le normative vigenti e praticando
più efficacemente le verifiche ed i controlli per evitare che incidenti di questo genere continuino ad
accadere ed altri lutti colpiscano i lavoratori e le loro famiglie.
FILT CGIL , FIT CISL e UILTRASPORTI di Taranto si uniscono al dolore della famiglia e
come segno tangibile chiedono che tutte le navi in porto domani alle ore 12 usino fischi e sirene per un
minuto.

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